
Gli auguri li faccio a tutti: a chi mi ha offesa e si è guadagnato il mio totale distacco, no, ma a chi mi vuole bene, a chi conosce e pratica il rispetto, li faccio di cuore.
Sono sempre la stessa e sono uguale tutti i giorni, non solo per le festività. La mia parola ha valore, non è fasulla, è intellettualmente onesta: chi mi conosce sa che le feste sono solo l’occasione per dedicare più tempo ai miei affetti.
Non rappresento certo la pantomima ipocrita di chi, col Natale, diventa più buono per finta. Resto quella solita, invitando me e gli altri a fronteggiare in ogni occasione tutte le responsabilità, poiché nulla si può nascondere sotto la coltre candida della neve: la primavera arriverebbe a scioglierla e, qualsivoglia sassaiola scagliata precedentemente, si scoprirebbe.
Non ho mai avuto timore di esporre la mia idea, anche chiedendo scusa qualora avessi commesso errori.
Dovremmo avere un calendario differente, specialmente voi che avete usato e osato proferire parole dense di menzogne e di livore. Vi spetterebbero almeno tre o quattro giorni di Natale ogni anno, dato che, come gli infanti da spot pubblicitario, a Natale sembrate tutti più buoni.
Di mio vi regalo anche ferragosto: basterebbe solo restaste distanti, là dove ho deciso lucidamente e scientemente di collocarvi.
Eppure – nel periodo festivo – c’è la pessima abitudine di assistere ai ritorni di plastica, fasulli come i gettoni delle giostre.
Questo è un anno che concludo più serenamente rispetto allo scorso: non mi mancano coloro dai quali mi sono allontanata e sono gioiosa grazie alle persone che, casualmente (ma il caso non esiste) mi si sono avvicinate, a volte anche inaspettatamente.
A chi è diretto auguro tanta, tanta gioia perché gli amici sinceri sono un privilegio vero e raro.
@lementelettriche
25/12/2022
Paola Cingolani