
Disponibile in formato eBook e cartaceo, lo trovate qui: amazon.it/dp/B0B6XX6DX3
Le emozioni che un essere umano prova sono le più disparate: dalla gioia alla tristezza, dal sorriso all’amarezza c’è una scala di sfumature infinitamente vasta e variegata. Questo è ciò che l’esistenza ci riserva, un susseguirsi di paradossi che Fabrizio Bozzini ha voluto raccontare con alcune figure metaforiche, apparentemente bizzarre, ma significative.
L’autore – in questo suo terzo lavoro – attinge dalla sua fantasia fervida e intavola riflessioni personali attraverso personaggi che vivono il loro quotidiano insieme col protagonista.
Tutti loro hanno un nome o un soprannome, incluso il “Tempo”, che scorre implacabile, sotto l’occhio attento dell’esperienza e della coscienza umana.
Una panchina, un uomo che si chiede tante cose, un altro uomo che risponde… o è solo il ricordo dei suoi stessi ideali, unito alla forza del suo amore, a trovare tutte le risposte?
Se si spende bene ogni attimo, se ci si aggrappa ai sentimenti più nobili, si conferisce meno potere distruttivo all’abitudine e più valore ad ogni istante. L’invito ad essere – più che sia possibile – la versione migliore di noi stessi è uno dei messaggi chiave per chi si siede su “La panchina dei ricordi”.
“Ecco perché eravamo fortunati. Stasera quel tramonto che calava su di noi non era propriamente una scure, ma l’abbraccio definitivo per due cuori innamorati, due anime che si erano trovate e congiunte.”
(Fabrizio Bozzini) da “La panchina dei ricordi”
Colgo l’occasione per ringraziare l’autore, il quale mi ha invitata a comporre la prefazione di questo lavoro. Ci sono amicizie che sono stima, fiducia e – dunque – grande privilegio.
@lementelettriche
28/07/2022
Paola Cingolani