
Ma sì _ come vorresti chiamarla _ è inconsistenza
inconsistenza invariata oltretutto
ché mica puoi raccontarti d’avere avuto un valore
oggi sei chiusa in casa
ieri ti eri chiusa fuori dal mondo
tu _ sempre rintanata stavi _ mica puoi lamentarti
eri la palafitta scassata al cospetto di ponti enormi
eri la porticina di legno coi tarli
quella mai vista _ nascosta dal portone maestoso _
eri niente
anche se la tua idea differisce adesso poco cambia
e saresti volata lontano
e avresti gioito anche per poco
e ti saresti accontentata di una poesia
e un mazzolino di fiori avrebbe fatto primavera
e una canzone sarebbe stata l’intera colonna sonora
_ sorridi fingendo il nulla ché sei brava _
oggi ti hanno fatta prigioniera e hai tempo
l’orario spento e rarefatto che tu neppure percepisci
nessuno con cui pranzare
nessuno per cui sorridere a parte un cane fedele
pesa tanto da poterti schiacciare questo “qui” e “ora”
la verità secondo cui inconsistenza diventa inesistenza
oggi che neanche i ricordi possono avere questo nome.
Paola Cingolani
27/03/2021
@lementelettriche