“I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato, e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s’inabissa davanti ai loro taccuini, e tutto quanto per loro è intercambiabile letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cavolate sulla tastiera. Cinici? No frigidi.”
(Carmelo Bene)
Estremo e provocatore, certo, ma spesso – specie oggi che le fake news sono ordinaria amministrazione – questa sua idea può trovare riscontro. Si veicolano notizie senza la necessaria obiettività, si tende a manipolare il dato di fatto oggettivo, si è sul pezzo rapidamente, con tempistiche flash, ma non si approfondisce. A volte c’è anche dolo, la cosa mi è accaduta più volte, e personalmente – sia scrivendo che trovandomi al centro della questione – ho provato un fastidio enorme.
Quando si è scritto che un mio hashtag in tendenza era di altri, quando si è scritto ignorandomi completamente (e, peggio, correggendo a posteriori, così che io sembrassi un tantino squilibrata), certo non c’è stata buonissima fede.
Così, perché si scelga di fare una cronaca dei fatti il più fedele possibile a quanto accaduto, voglio concludere citando una fra le maggiori figure del giornalismo mondiale.
Buon pro vi faccia, amici #giornalisti e #blogger, di vero cuore.
“Non devo divertirvi. Non devo suscitare le vostre risate di approvazione. Non devo intrattenervi cercando di essere sagace o di compiacervi.” […] Oriana Fallaci, ancora, all’università di Harvard affermava: “Io non sono uno di quegli scrittori, o uno di quei giornalisti, che si esprimono con giri di frase, con allusioni prudenti, e che tacciono la verità per paura. […] Dico quello che penso, sempre, per non tradire completamente me stessa.” […] “Un buon giornalista non dovrebbe mai essere una persona accomodante. Ancora meno, una persona innocua. Se tutto fila liscio per lui o per lei, significa che compiace il piacere. Il nostro compito non è compiacere il piacere. Il nostro compito è informare e risvegliare la consapevolezza politica delle persone. Quella consapevolezza che il potere ha sempre cercato di mettere a dormire.”
“Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è, (nell’ordine): un imbecille, un disonesto, un fanatico. Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero. E a questo credo io mi piegherò sempre, per questo credo io pagherò sempre: ignorando orgogliosamente chi non capisce o chi per i suoi interessi e le sue ideologie finge di non capire.”
(Oriana Fallaci)
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