La lealtà non è un’opinione

“La carriera degli italiani di successo si divide in tre fasi: brillante promessa, solito stronzo e venerabile maestro.” (Alberto Arbasino) Riflettendo potrei dire che così è stato anche per me, quando ho lavorato nelle telecomunicazioni. Brillante promessa quando imparavo dai vecchi maestri della comunicazione aziendale. Solita stronza quando, avendo imparato bene e applicando il metodo,Continua a leggere “La lealtà non è un’opinione”

L’incomunicabilità: causa o effetto?

Dovremmo fermarci un attimo, rompere gli schemi e le convenzioni per farci alcune domande importanti. Spesso io, nel mio piccolo, penso che molti di noi si stiano confondendo sulle relazioni umane in genere. Il minimo che ci possiamo aspettare, data la giostra impazzita che siamo diventati, è quanto, quotidianamente, osserviamo: il dilagare violento ma inarrestabile del turpiloquio,Continua a leggere “L’incomunicabilità: causa o effetto?”

Consideratemi vaga_mente vaga, ma s_parlate in silenzio

Vaga_mente ripercorro col pensiero questo ultimo anno ed è proprio il caso che lo ammetta: vaga, la mia mente vaga da un episodio all’altro, passa attraverso la demagogia e l’indifferenza dei più, si fa largo, prende distanza e s’arresta. Di colpo di_vaga la mia mente e, senza alcun sotterfugio, non mente; concedetemi il gioco di parole:Continua a leggere “Consideratemi vaga_mente vaga, ma s_parlate in silenzio”

“La magia delle parole” – Percorsi di etimologia evolutiva – di Barbara Malaisi, ATìeditore

C’è un tempo per tutto, c’è un luogo per qualsiasi cosa: anche se nessuno ci ha avvertiti. Perché? Ma perché ogni individuo è un potenziale incontro e ogni incontro può rappresentare un regalo sorprendente, un privilegio. Questa, in estrema sintesi, è una delle poche consapevolezze che, nei miei ormai quasi cinquant’anni, mi hanno convinta. Ed è stato esattamenteContinua a leggere ““La magia delle parole” – Percorsi di etimologia evolutiva – di Barbara Malaisi, ATìeditore”

Se si potessero fare programmi

Se si potessero fare programmi, io ne avrei già alcuni pronti in questa testa. Con la fantasia sarei già oltre fine settembre, avrei già fatto tappa da Nicoletta, avrei già un biglietto per Roma dove andrò – fosse l’ultima cosa che faccio – alle scuderie del Quirinale per la mostra di Picasso. Anche da solaContinua a leggere “Se si potessero fare programmi”

Facce buffe, stupite, anche un po’ stupide

Ho visto facce buffe stupite anche un po’ stupide _sembrano tutte uguali e dicono parole uguali_ già invecchiate male spaurite anche molto tristi le ho viste guardarmi stupite anche un po’ stupide _sembrano dei fantasmi e si chiedono il perché_ fissano i miei occhi vividi ancora accesi di luce le ho sentite chiedermi stupite ancheContinua a leggere “Facce buffe, stupite, anche un po’ stupide”

senz’aria

A un certo punto non respiri resti immobile a bocca secca _senz’aria e senza più fiato_ anche la satira s’è fatta satura vasi pieni misure colme _traboccano di maremoti_ la fronte imperlata si fa madida occhi vitrei bocca serrata _ma il tuo silenzio grida_ Pandora scoperchia il suo gran vaso _troppi hanno inflazionato l’amore_ ne parlanoContinua a leggere “senz’aria”

scelgo e mi riservo di…

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“La comunicazione, legge universale della convenzione, annuncia che non è più possibile alcuna comunicazione.” Theodor Adorno A volte è bene tagliare le comunicazioni sbagliate. Quelle dove – per buona educazione e senso eccessivo dell’altrui rispetto – non ci rispettiamo più da soli. Quelle in cui serve una specie di licenza per…

Un altro nome da spuntare

Sembra la lista di Auschwitz e Birkenau questa con quell’ennesimo nome da spuntare pure oggi il passato, la bella infanzia, le case dei miei giochi _ luoghi senza memoria dove vive solo il ricordo_ numeri e date che si aggiungono a volti e a nomi affetti che mi sono appartenuti e che diventano vuoto _vuoto cosmicoContinua a leggere “Un altro nome da spuntare”